Strategie d’investimento vincenti nel mercato degli NPL, nella Cover Story dedicata a Pierluca Bottone, Amministratore Delegato di Europa Factor.
Intervista a Pierluca Bottone, Amministratore Delegato di Europa Factor
A cura di Gianpaolo Luzzi, Direttore Editoriale Credit Village Magazine
Pierluca Bottone, ci racconta qualcosa di lei e del percorso lavorativo che l’ha portata al suo ruolo attuale?
P.B. Sono trascorsi 25 anni da quando, ancora giovane studente universitario, iniziai la mia esperienza nel mondo dell’esazione domiciliare in Citifin, allora la prima società finanziaria su scala mondiale. Quel percorso, intrapreso “da zero e con zero risorse”, mi ha portato ad occuparmi prima di gestione e, successivamente, ad ampliare gli orizzonti verso l’acquisto del credito. Tra gli ostacoli professionali che ho affrontato nel percorso di sviluppo dell’azienda che ho fondato, il vero punto di svolta imprenditoriale ha coinciso con la trasformazione di Europa Factor in intermediario finanziario vigilato. Una sfida vinta e un importante traguardo raggiunto, una consapevolezza delle proprie possibilità che ha consentito la costruzione del secondo intermediario finanziario: Credit Factor. Il sistema di valori che ha saputo trasmettermi la mia famiglia ha rappresentato la vera bussola nella mia lunga navigazione in questo complesso comparto del settore finanziario, con l’obiettivo di aprire nuove rotte e consolidare la nostra presenza in nuovi porti.
Voi siete sia Servicer che Buyer, come conciliate queste due diverse linee di business all’interno di un’unica realtà?
P.B. L’attività di Servicing ha senso non solo se genera adeguati margini economici ma anche quando, mantenendo la performance costantemente al top, si conquista la profonda fiducia delle società clienti. L’esperienza maturata nella gestione gioca un ruolo importante nella conoscenza del mercato e nella ricerca delle migliori opportunità di coraggiosi investimenti. Questo importante elemento di sinergia tra i due business è parte integrante del DNA di Europa Factor e ne permea a tutti i livelli i pillar strategici orientati alla creazione di valore: soddisfazione dei clienti, disponibilità verso i debitori, fiducia da parte delle cedenti e professionalità delle nostre persone consentono di “chiudere il cerchio”.
La maggior parte dei Debt Buyer acquisiscono portafogli strutturando operazioni di cartolarizzazione, Europa Factor agisce invece direttamente come intermediario finanziario. Esistono ragioni specifiche per questa scelta?
P.B. Rispetto ai classici schemi di investimento che pongono al centro dell’operazione un “freddo” veicolo di cartolarizzazione, l’approccio di Europa Factor e della sua partecipata Credit Factor predilige il coinvolgimento diretto, ed in totale trasparenza, del soggetto investitore. Essendovi, inoltre, sostanziale identità tra l’investitore ed il servicer, il rispetto dei principi etici e deontologici diventa un presupposto direi quasi naturale, e sempre più apprezzato dalle società originator.
Le nostre due entità hanno la capacità di porsi in acquisito – ciascuna sui propri mercati “potenziali” di riferimento – garantendo un forte connubio tra la qualità del management e l’approccio operativo che impronta le attività di collection mirato a salvaguardare la correttezza sia nei confronti delle Cedenti, sia verso i clienti-debitori ceduti, senza perdere d’occhio l’efficacia e la velocità dei risultati.
Qual è la tipologia di credito su cui siete focalizzati attualmente e su quali punterete nel futuro?
P.B. Europa Factor è leader nella gestione e nell’acquisto di crediti deteriorati nel mercato delle Utilities e delle Telco. È altresì top performer in diversi comparti qualificati dedicati alla gestione degli NPE bancari. Il nostro posizionamento di mercato con la partecipata Credit Factor si focalizza nell’investimento in portafogli small e medium ticket di UTP e NPL prevalentemente unsecured originati dal settore bancario, dal credito al consumo e dal mercato del leasing.
La nostra proposition che si concentra su masse rilevanti e granulari, caratterizzate da elevate numeriche e ridotte size unitarie, sarà il driver di una significativa crescita in termini di quota di mercato.
La gestione di asset class ed origination eterogenee richiede spesso strutture e competenze differenti. Che tipo di organizzazione operativa avete strutturato per massimizzare le performance?
P.B. La nostra azienda in vent’anni ha formato e scelto di costruire dei gruppi di collector a “circuito chiuso”, ovvero dedicati alle singole commesse. Questo approccio ha decisamente favorito la specializzazione delle risorse che hanno sviluppato una preziosa esperienza nei vari mercati di riferimento e nei processi di fatturazione delle cedenti, consentendoci, da un lato, di insediarci stabilmente al vertice delle classifiche di performance stilate dai nostri clienti e, dall’altro, di raggiungere un ROE a doppia cifra come ritorno economico generato dai nostri investimenti in NPE.
Le nostre strutture di Phone e Home collection, interamente basate in Italia, sono riconosciute come un’eccellenza per dimensioni e qualità dei processi e professionalità, affiancate da un qualificato settore Master Legal, in forte crescita, e da una struttura di governance molto professionale che garantisce un approccio di data analytics che fa la differenza.
L’intuizione è stata per me, sin da principio, quella di investire nella formazione e nel coinvolgimento dei miei più diretti collaboratori che sono nel tempo diventati dei veri e propri “compagni di viaggio”, oltre che dei talenti. Lavorare con loro a fianco è per me un vero onore, oltre che un piacere quotidiano.
Europa Factor pone da sempre lo sviluppo tecnologico al centro delle sue strategie, ben consapevole che, insieme al capitale umano, da questo fattore arriverà la vera spinta propulsiva per il futuro.
Nel 2020 abbiamo implementato un modello organizzativo “distribuito” che annovera anche delle piattaforme di collection decentrate, presenti nei territori del Centro-Sud con maggiore vocazione professionale, in grado di esprimere un’offerta di lavoro caratterizzata da notevole disponibilità e significative competenze.
Le soddisfazioni legate a questo percorso di sviluppo sono appena iniziate.
Come state gestendo l’emergenza Covid?
P.B. La Società ha saputo rispondere quasi istantaneamente alle esigenze lavorative e organizzative imposte dall’emergenza sanitaria. Il lavoro a distanza è una concreta realtà per Europa Factor già da un paio di anni circa; ci siamo dunque mossi con prontezza, con un atteggiamento proattivo. L’efficacia del nostro modello è stata pienamente confermata dai recenti risultati ottenuti: il volume d’affari di Europa Factor ha infatti registrato nel corso del 2020 un incremento di oltre il 25% rispetto al 2019.
Quanto alla delicata gestione del rapporto con i clienti-debitori, abbiamo velocemente fatto evolvere il nostro mindset formulando delle campagne specifiche all’insegna di una accentuata disponibilità all’ascolto rispetto al passato, puntando sull’ampliamento delle deleghe di stralcio e rateizzazione concesse ai nostri collector.
In un mercato che evidenzia una sempre maggiore concentrazione, quali sono le vostre strategie per gli anni a venire?
P.B. La quotazione in Borsa è certamente una delle opzioni sul tavolo. Europa Factor è proprietaria di asset in portafogli NPL per 2,6 Miliardi di euro dai quali potrà generare nei prossimi anni incassi prospettici per 90 Milioni di euro, attraverso un processo di collection svolto prevalentemente “in house”.
Inoltre, nel 2019 abbiamo dato vita ad una ambiziosa joint venture con Banca IBL creando, con l’Amministratore Delegato Mario Giordano, Credit Factor S.p.A. (anch’essa intermediario finanziario vigilato) per sviluppare un importante piano di investimenti attraverso l’acquisto di esposizioni UTP e NPL unsecured, originate prevalentemente nel settore bancario e finanziario.
L’iniziativa sta dando ottime soddisfazioni: nel 2020 l’esercizio chiude con un fatturato pari a 7,3 milioni di euro, un Ebitda di oltre 4,3 milioni ed una capacità d’investimento nei prossimi anni di 80 milioni di euro.
Il volume d’affari combinato dei 2 intermediari – Europa Factor e Credit Factor – ha superato nel 2020 i 35 milioni di euro.
Avete effettuato negli scorsi anni programmi di emissione di Mini bond. Che tipo di risposta avete avuto dal mercato finanziario? Prevedete ulteriori emissioni?
P.B. La risposta del mercato del capitale di debito e degli investitori che si sono interessati ad Europa Factor è stata per noi sorprendente, in termini sia qualitativi che quantitativi. Essere positivamente approdati alla quotazione dei due Mini Bond emessi sul segmento Extra Mot 3 di Borsa Italiana rappresenta, oltre che un’innegabile soddisfazione, una nuova prospettiva per le politiche di funding della nostra realtà. Questa prima positiva esperienza ci induce a proseguire nel percorso, intensificando la nostra presenza nel mercato DCM.
Come vede il mercato dei crediti nei prossimi anni sia lato investitore che servicer e che ruolo vede per Europa Factor?
P.B. La forza di chi opera in questo mercato sarà sempre più frutto della combinazione efficace tra capacità di analisi evoluta dei segmenti di mercato con le loro opportunità e una “macchina della collection” potente, con spiccate capacità di adattabilità, efficiente e scalabile in breve tempo.
Disegnare strategie chiare e dettagliate, nel segno della concretezza e della continuità, consentirà di interpretare al meglio lo scenario futuro. Europa Factor, sotto tale profilo, è un player che vanta robuste capacità industriali, diversificate referenze e competenze rispondenti alle attuali e prospettiche esigenze del mercato.
Vedo Europa Factor e la sua giovane partecipata Credit Factor ben focalizzate ed orientate verso un futuro stigmatizzato da 3 “P”: people, passion, performance.
Europa Factor pone da sempre lo sviluppo tecnologico al centro delle sue strategie, ben consapevole che, insieme al capitale umano, da questo fattore arriverà la vera spinta propulsiva per il futuro
Quali sono i progetti in cantiere per il prossimo biennio?
P.B. Ampliare ulteriormente le quote di mercato sin qui raggiunte, consolidare il posizionamento come leader nel mercato delle Utilities e delle Telco, crescere velocemente nel settore banche, leasing e credito al consumo. Continuare ad investire in tecnologia e, al contempo, identificare nuovi talenti da affiancare agli attuali. Il tutto seguendo logiche prioritarie di responsabilità sociale improntate alla sostenibilità.
Potrebbe fornici alcuni maggiori dettagli in relazione ai seguenti
dati?
- Portafoglio totale di proprietà acquistato cumulato: € 3,7 miliardi; 7,4 milioni di posizioni
- Portafoglio in essere al 31 dicembre 2020: € 2,6 miliardi; 5,5 milioni di posizioni
- AUM in gestione per conto terzi: € 2 miliardi
- AUM totale: € 4,6 miliardi
- Volumi ricavi: € 27,5 milioni (il dato cumulato con la partecipata Credit Factor raggiunge € 35 milioni).
- Ebitda: € 6,9 milioni
- Utile netto: € 1,6 milioni
- Eventuali note su società controllate/collegate:
CREDIT FACTOR S.P.A.- Portafoglio totale di proprietà acquistato cumulato: € 577 milioni; 364 mila posizioni
- Portafoglio in essere al 31 dicembre 2020: € 532 milioni; 339 mila posizioni
- Volumi ricavi: € 7,3 milioni
- Ebitda: € 4,3 milioni
- Utile netto: € 3,1 milioni
Fate ricorso all’outsourcing? In caso affermativo con quali strategie?
P.B. L’outsourcing dei servizi di collection copre circa il 10 % dei flussi di incasso generati da Europa Factor. La strategia prevede oggi esclusivamente affidamenti mirati finalizzati a servire specifiche esigenze, mediante il ricorso ad agenzie fidelizzate e che garantiscano i previsti standard di qualità. Ben vengano le strutture presenti sul mercato in grado di confrontarsi anche con il più laborioso recupero degli NPL che possano diventare autentici partner con cui condividere strategia e risultati.
Potrebbe fornirci qualche dettaglio in relazione alla vostra partnership con IBL Banca?
P.B. La partnership paritetica consente a Credit Factor di proiettarsi nel mercato di riferimento con la forza finanziaria della Banca e la vivacità operativa del servicer Europa Factor. Il piano di sviluppo della joint-venture farà di Credit Factor, in breve tempo, un soggetto che godrà di un posizionamento di mercato chiaro, forte e riconosciuto.
E adesso, per concludere, se me lo consente, le faccio una domanda un po’ frivola… Potendo scegliere di invitare chiunque al mondo, chi vorrebbe come ospite a cena e perché?
P.B. Adriano Olivetti e mio Padre. Olivetti è stato un sostenitore ante litteram di un modello di business responsabile e sociosostenibile, un esempio che oggi va recuperato per investire come aziende e come sistema paese. Mentre mio padre è stato mio padre, ed a lui devo i valori che oggi mi guidano nelle scelte di ogni giorno.